(ANSA) – NAPOLI, 29 GIU – La giunta de Magistris approva la delibera di proposta al Consiglio comunale di Napoli dell’ assessore all’urbanistica Luigi De Falco per una variante normativa al Piano Regolatore, allo scopo di incrementare l’offerta alla crescente domanda di alloggi.
E’ la risposta dell’Amministrazione Comunale “alle norme che introducono procedure derogatorie alle regole della pianificazione urbanistica. Alle leggi regionali che sottraggono ai Consigli Comunali la competenza delle funzioni di governo del territorio, Napoli risponde con una manovra che la Giunta decide di sottoporre al Consiglio Comunale”. Il Comune, si evidenzia in una nota, “avvia in questo modo la formazione di una variante che aggiunge circa 20 mila vani ai 50 mila già previsti nel piano regolatore varato nel 2004, senza in alcun modo rivederne i principi. Le iniziative saranno anche a cura dei privati, ma il Comune detterà la condizione che parte delle nuove edificazioni venga ceduta in proprietà all’Amministrazione che ne gestirà l’assegnazione alle nuove categorie sociali: giovani coppie, cittadini in condizioni particolari di disagio, nuclei familiari monocomponenti, studenti. Non mancherà l’iniziativa pubblica con interventi di riqualificazione dei quartieri Iacp e quelli in dotazione al patrimonio comunale per i quali l’Amministrazione chiederà l’impegno economico regionale stabilito dalla legge”. In coerenza con gli indirizzi già fortemente determinati dalla giunta de Magistris e approvati dal Consiglio Comunale, Napoli ribadisce anche con questa decisione il “no al consumo di suolo” e lo fa attraverso la riconversione di una quota di superfici oggi destinate alle attività direzionali e terziarie, verso la diversa destinazione residenziale. “Zero consumo di suolo, quindi – si sottolinea – ma anche una riduzione delle volumetrie previste dal prg stimabile intorno al dieci per cento, in quanto le nuove residenze richiedono minori altezze rispetto alla destinazione terziaria. Gli incrementi escluderanno il centro storico, le zone già saturate dall’edificazione postbellica, la aree agricole e quelle a parco territoriale e riguarderanno circa 9 milioni di metri quadrati del territorio oggi impegnato dagli insediamenti produttivi prevalentemente dismessi e che saranno riconvertiti in nuove attività produttive di beni e servizi con una quota (non prevalente) di residenze, che sarà rideterminata dalla variante”. “La scelta – evidenzia la nota – non comporta alcuna modifica della zonizzazione del Prg, ma si limita a incidere sulla sua normativa. Negli ambiti di trasformazione già individuati dal Prg risulterà incrementata la dotazione pro capite di attrezzature pubbliche. La quantità di queste resta infatti dimensionata in riferimento alle funzioni terziarie che richiedono maggior estensione di spazi rispetto alle residenze. La manovra è articolata su due azioni sostanziali: l’azione privata, con effetti vantaggiosi per il Comune che vedrà incrementato il proprio patrimonio, a costo zero, di nuovi alloggi pubblici da destinare alle categorie sociali intermedie, che i privati dovranno cedere come moneta. urbanistica nella quantità che il Consiglio comunale sarà chiamato a stabilire; ad essa si associa l’azione pubblica sui quartieri Iacp e quelli comunali. La decisione richiederà un forte coinvolgimento della città e la più larga partecipazione delle associazioni”. (ANSA).