22 Giugno 2012 – discorso del Sindaco de Magistris all’atto del voto sul bilancio

SINDACO DE MAGISTRIS: Grazie Presidente. Io vorrei cominciare questo mio intervento con dei ringraziamenti. Innanzitutto a lei, Presidente. Stamattina, prima di venire qua, in un incontro istituzionale ho ricordato proprio il rapporto che si è creato tra questa esperienza amministrativa la sua Presidenza e non ho voluto ricordare solo il momento di equilibrio, che le hanno riconosciuto,

ma anche il momento dello scontro che lei ha avuto con il Consigliere Moretto, perché, secondo me, è testimonianza anche di come le aule consiliari devono diventare anche aule di lotta, quindi non solo di bon ton, il bon ton lo abbiamo, siamo galantuomini e quello lo apprezziamo soprattutto nella sua guida, ma queste ore di dibattito, secondo me, sono state molto utili e ci ritorno.
Voglio ringraziare in particolare la Giunta tutta, ovviamente quelli hanno lavorato, l’Assessore al Bilancio, in particolare, il Vicesindaco che ha svolto, secondo me, un lavoro molto importante in questi giorni e questa notte. Voglio ringraziare anche i miei più stretti collaboratori che fanno un lavoro certe volte oscuro, ma molto importante e per tutti Alessandro Nardi. Vorrei ringraziare i dipendenti sono stati qua stanotte, hanno stornato carte, hanno lavorato, ci hanno consentito di arrivare a questo risultato. Ringrazio la Maggioranza a cominciare da quello che è l’unico partito nel quale sono stato iscritto per un anno, perché, come voi sapete, diventato Sindaco, ho deciso di non essere iscritto per ragioni di opportunità, essendo il Sindaco di tutti, il partito di Italia dei Valori che ha mostrato, devo dire, una grande compattezza in questo percorso e una grande maturità politica. Credo che sia il più grande gruppo consiliare, assieme a quello di Palermo, dove ha vinto Leoluca Orlando, nel Paese e quindi credo che sia importante.
Voglio ringraziare anche i compagni della Federazione della Sinistra, che anche loro, attraverso il capogruppo, io ho seguito gli interventi, ho seguito gli incontri che ci hanno portato qui, hanno mostrato grande spirito di compattezza, perché c’erano molte maglie su cui inserirsi per criticare questo bilancio l’emergenza, perché è un bilancio – poi ci ritornerò – col quale abbiamo dovuto fare i conti. Poi voglio ringraziare gli amici di Napoli è Tua. Io non considero affatto l’esperienza di Napoli è Tua indebolita da questo abbandono che potrà essere anche un abbandono temporaneo, questo lo vedremo, perché io credo che l’esperienza di Napoli è Tua è stata non solo assolutamente determinante per la vittoria mia a Sindaco di Napoli, ma è un’esperienza che io voglio addirittura rafforzare nei prossimi tempi. Cioè, ritengo che l’esperienza dei movimenti civici, della cittadinanza attiva, delle liste civiche, dell’associazionismo che entrano in politica sia un plusvalore che si va ad unire ai partiti che vogliono il cambiamento.
Poi, perché serve quest’anno di lavoro, servono gli scontri, eccetera, ringraziare anche l’Opposizione. Io ho detto l’altro giorno a Moretto, quando ci siamo presi un caffè, che sono un po’ inquietato non tanto dai cambi di Maggioranza che ci stanno, perché all’inizio di questo Consiglio Comunale il Consigliere Moretto non mi era simpatico e, invece, dopo alcuni mesi mi è diventato simpatico. Questo è un passaggio può sembrare strano, ma invece perché ne ho apprezzato anche ieri in parecchi passaggi il valore politico di stare nell’Opposizione e non ho mai percepito, né ieri né in questi mesi – e questo per me è un motivo di grande forza in questa esperienza così difficile – un’Opposizione che non sia costruttiva, ma che punti esclusivamente a far male al Sindaco o all’Amministrazione. Io almeno in quest’aula, poi fuori dall’aula lasciamo perdere le battaglie politiche, ma almeno in quest’aula io non l’ho mai percepito, a cominciare da una fetta considerevole di emendamenti sui quali, secondo me, si poteva fare di più. Anche io sono d’accordo con Lebbro, si deve puntare per i prossimi anni ad un bilancio partecipato veramente, cioè un bilancio che abbia un percorso di condivisione maggiormente plurale.
Però, vedete, stanotte, mentre io con un occhio seguivo il Consiglio, con le mani scrivevo una relazione per l’indebitamento del nostro Comune. Io sono molto combattuto, perché io in questo momento mi sentirei più di lotta e meno di governo, ma non usando la Lega, ma usando il Partito Comunista al quale sono particolarmente legato, perché io sento fortemente l’opposizione al Governo Monti, ma, allo stesso tempo, sono il Sindaco di questa Città e io devo cercare di costruire con questo Governo delle relazioni importanti che ci consentano di affrontare i prossimi mesi e i prossimi anni non con la bombola di ossigeno, perché se non si interviene sull’indebitamento prodotto soprattutto per mala amministrazione, ma non solo per mala amministrazione, noi potremo fare tutti i bilanci che vogliamo, i bilanci partecipati, gli emendamenti, gli ordini del giorno, i confronti, le consulte del popolo, i referendum, le spiagge pubbliche, “viva il mare”, “viva Napoli”,
ma noi non riusciremo a coprirle le buche, a sistemare i giardini e fare le altre cose, perché per alcune cose ci vogliono anche i soldi e soprattutto non possiamo sbloccare quel cronologico che ci fa entrare in una sorta di circolarità usuraria di tipo istituzionale, cioè noi oggi con i bilanci paghiamo gli interessi alle banche e i creditori delle pubbliche amministrazioni per poter sopravvivere ai ritardi dei pagamenti magari devo andare dagli usurai o, peggio ancora, dalla Camorra. Allora di che parliamo? E questo indebitamento non lo possiamo affrontare noi, non possiamo affrontarlo nemmeno se mettessimo le tasse al massimo livello e su questo voglio dire, veramente con orgoglio, che si poteva certamente fare di più, però guardate che il bilancio che abbiamo approvato ha degli elementi che sono da esempio per il Governo. Noi abbiamo sostanzialmente fatto nel nostro piccolo quello che avrebbe dovuto fare il Governo: la tassa sui grandi patrimoni, la progressività, la distribuzione delle risorse, l’uguaglianza sociale. Cioè, di fronte ai tagli di Regione e Governo, non aver tagliato nemmeno un euro alle politiche sociali, aver fatto degli investimenti, aver tassato alla fine al massimo chi ha le seconde e terze case in un momento di crisi, io credo che veramente, da questo punto di vista, è il massimo che si poteva fare.
Questo dibattito, però, ha tratto anche degli spunti ulteriori di riflessione sui quali stavo già maturando ovviamente da tempo. Ovviamente, ringrazio anche i Consiglieri che questa notte hanno in qualche modo ragionato sul fatto che un ostruzionismo fine a sé stesso non serve a niente e mi riferisco, in particolare, ringraziandoli anche, al Capogruppo del PD, a Moretto, eccetera. Però su una cosa voglio essere chiaro e sono stato chiaro con i miei Assessori, che io ringrazio, perché stanno facendo un lavoro, poi ricordiamo che nel momento in cui si parla di caste, è bene che i cittadini napoletani sappiano anche quanto guadagna un Consigliere che fa ventisette ore, quanto guadagna un Assessore e quanto guadagna il Sindaco. Tutto si può dire, tranne che siamo una casta. Però una cosa la voglio dire, l’ho detto a loro e approfitto di quest’aula solenne per dirla: i Consiglieri Comunali sono eletti dal popolo, a differenza di altri, quindi ogni Consigliere Comunale…

(Applausi)

SINDACO DE MAGISTRIS: Ogni Consigliere Comunale potrà anche dire un sacco di cazzate, ma rappresenta una comunità e, quindi, l’arte della mediazione bisogna migliorarla, perché io sono dovuto intervenire decine e centinaia di volte – e molti non lo sanno nemmeno – per andare a media. Poi, caro Attanaasio, tutto puoi dire, ma che il Sindaco non ascolta, figlio mio, guarda che io ascolto talmente tanto che ho una testa tanta! Se poi ascoltare significa che io debba dare ragione a tutti o debba accontentare qualcuno e se qualcuno non lo accontento trova per vanità o per altro motivo di andarsene, buon viaggio, perché a quel punto io non credo che l’ascolto sia quello di accontentare…

(Applausi)

SINDACO DE MAGISTRIS: Così come sono molto critico su questo abbandono – lo dico molto sinceramente – noi stiamo facendo una battaglia politica enorme in questa Città, grazie anche all’Opposizione. Io su questo vorrei dire una cosa in più. PD, SEL, sul quale poi torno un attimo, ma io ho un’ambizione maggiore: che noi fra cinque anni, pur nelle divergenze, nelle lotte e nei conflitti, poter dire che Napoli è stata capace di scrivere una pagina con un contributo politico forte tra tutte le forze politiche, perché io le giro parecchio la Città e ascolto tanto, mi rendo conto della maggior parte dei cittadini oggi apprezza moltissimo se noi riusciamo a trovare una sintesi, non solo tra di noi della Maggioranza, ma addirittura una sintesi che tenga insieme tutte le sensibilità. Non è un caso che nei temi della maturità quest’anno sia uscito il tema “bene comune” che, come voi sapete, abbiamo usato spesso, ho usato spesso, perché il bene comune non è né di sinistra né di destra, il bene comune innanzitutto è un percorso di partecipazione democratica, ma è anche un elemento di condivisione. Allora, nei momenti di crisi, di crisi morale, come ha detto prima Rinaldi, di crisi politica, di crisi economica, io credo che l’elemento dell’identità e dell’appartenenza, non in senso negativo, ma dell’appartenenza a una comunità, sia un grande valore. Quindi, quest’esperienza, secondo me, ci insegna soprattutto che queste ventisette ore servivano. Penso sarebbe stato molto peggio se noi avessimo approvato un bilancio in tre-quattro ore, perché, per esempio, ha confermato il fatto che dopo un anno bisogna andare, come le macchine vanno dai revisori, anche Sindaco vada dal revisore, cioè anche il Sindaco… non il Revisore dei Conti, quelli già ci stanno! Andare a rivedere, che non è quello che si legge sui giornali “bocciato, la pagella, pigli 9, pigli 10”, io lo dico a me stesso! Voglio dire, ci sono delle cose che uno ha fatto bene, altre che ha fatto male e quelle che ha fatto male le deve rivedere. Rivedere dove possiamo correggerci, dove possiamo rivedere le idee, soprattutto – e su questo veramente non ci vorrei più tornare – si deve rafforzare il rapporto tra Giunta e Consiglio, innanzitutto, e tra Giunta e Maggioranza, quindi tra Assessori e Consiglieri, tra Sindaco e Consiglio, perché questo è un elemento assolutamente necessario, anche perché se si lavora meglio, essendo le forze economiche in campo poche, ma riusciamo con le forse umane ad organizzarle meglio e a motivarci di più, riusciremo anche in parte a colmare quel gap che noi abbiamo. Poi è chiaro che noi siamo interessati – l’abbiamo detto più volte – che non si riduce al fatto “entra in Giunta il PD, il SEL”, non è questo il tema. Noi siamo molto interessati al fatto che migliorino i rapporti e si consolidino all’interno della Maggioranza con altre forze politiche di centrosinistra, non solo a livello locale, ma anche a livello nazionale. Non è un caso che alla nostra Città si guardi con tanta attenzione. Allora, se noi in questa Città riusciamo anche a costruire un laboratorio politico forte, io credo che questo sia un fatto estremamente positivo non solo per Napoli, ma anche per la politica in generale.
Voglio chiudere dicendo due o tre cose molto importanti che stanno in questo bilancio. Gli investimenti. Da oggi, approvato il bilancio, immediatamente ci si può mettere a lavorare, amministrazione centrale e municipalità, per tradurre in atti concreti, in delibere, in gare, contratti e lavori tutti gli investimenti che abbiamo voluto e sono investimenti che vanno in tutte le municipalità, in tutti i quartieri, municipalità di centrosinistra e di centrodestra, lavori, cantieri ed opere che si vedono. Poi il fatto delle assunzioni. Lo ha ricordato già Vicesindaco prima e non è un segnale di poco conto questo delle assunzioni, perché in un momento di blocco totale, il fatto che noi prevediamo e che voi ci avete confortato in questa indicazione, addirittura, di cercare di fare di più sul tema delle assunzioni di giovani, è un segnale molto ma molto importante.
Chiudo dicendo che io penso che si apre una grande stagione di lotta politica. Almeno per quanto mi riguarda, io credo che si apra una stagione sì di profilo istituzionale di Fascia tricolore, di Gonfalone e di tutte le cose che conosciamo, ma si apre anche una stagione di lotta, perché, è vero, Napoli rappresenta in questo momento un laboratorio che si guarda con attenzione, ma anche un laboratorio di cui si ha timore, perché molti hanno timore, per esempio, che io possa andare d’accordo con Pasquino, perché viene vista come una cosa strana; molti hanno timore del fatto che qua possa nascere un’esperienza politica forte; molti hanno timore del fatto che l’esperienza di Napoli dimostra che tu puoi dire dei “no” importante ai poteri forti. Tu hai citato gli inceneritori, ma ne potremmo citare tanti altri. E questi “no” noi gli avvertiamo ogni giorno sulla nostra pelle in termini di attacchi, di ricadute, di ostacoli e di ostruzionismo. Allora, io credo che noi dobbiamo un pochino, da questo punto di vista, dalle prossime settimane essere un po’ meno… come dire, mantenere non solo quell’atteggiamento di profilo istituzionale corretto, ma ritornare ad ipotizzare dei momenti di lotta nelle piazze e nelle strade, perché sinora col profilo istituzionale abbiamo ottenuto tante cose: pacche sulle spalle, riconoscimenti, “state lavorando bene”, “non avere più la spazzatura”, però non abbiamo avuto né un centesimo, né nessuna mano tesa. Allora è bene che questa lunghissima seduta che si accinge ad approvare un bilancio di emergenza, ma un bilancio importante e un bilancio che ci fa respirare, io credo che noi dobbiamo mandare un segnale forte che noi – e non è un plurale maiestatis, perché tra di noi ne abbiamo parlato in Giunta – ma, diciamo, io sicuramente sono pronto ad aprire, insieme a chi lo vuole fare, una stagione di lotta politica, democratica, quindi non violenta, ma molto dura nei confronti di operazioni tecnocratiche e verticistica che vogliono salvare un capitalismo che ormai sostanzialmente è finito. Allora, di fronte a questo, Napoli sta dimostrando, secondo me, di voler scrivere una pagina importante, non ideologica e questo fa capire che non è un caso che noi ci riusciamo a incrociare anche su alcuni temi, però con una grande voglia di bene comune e di identità dell’essere meridionale e di essere capitale del mezzogiorno. Su questo credo che è un tema sul quale ci possiamo rincontrare e io mi auguro che le pagine successive di concretizzazione di questo bilancio le riusciremo a scrivere un po’ meglio insieme di come abbiamo fatto questo percorso, tenendo presente che governiamo da solo un anno, le cose fatte sono sotto gli occhi di tutti e governare senza soldi – lo dico soprattutto ai cittadini, perché voi Consiglieri lo sapete – è quasi impossibile. Ci sono stati diversi momenti dove sembrava che stesse per crollare tutto. Quindi già rimanere in piedi oggi è una sorta di miracolo laico. Se riusciamo a migliorare nei nostri rapporti e nelle nostre relazioni, anche io – ve lo devo dire e chiudo davvero – penso che da oggi ci sia una coesione maggiore. Vi sembrerà paradossale, ma certe volte i chiarimenti ci vogliono. Io credo che abbandonare in questo momento così difficile, ma – consentitemi di dirlo – anche così esaltante di governare col mare forza 9 e andarsene perché semplicemente non sei stato accontentato su un certo comma o su una certa cosa, mi sembra un’inezia. Invece, se noi riusciamo col mare forza 9 a tenere la barra dritta, alla fine riusciremo a superare anche questi momenti che sono veramente difficili dal punto di vista psicologico e anche dal punto di vista fisico.
Grazie per quello che avete fatto.