Napoli-Berlino

Napoli non è Berlino. Potrebbe essere Berlino. Dipende anche da noi…Una forzatura. Mi rendo conto. Almeno per molti di quelli che il 26 ottobre hanno seguito la prima assemblea pubblica su mobilità e trasporto pubblico, la mia dichiarazione è suonata sopra le righe. Era voluto.

Perché noi possiamo, dobbiamo, avere come riferimento luoghi civili. Possiamo, direi quasi dobbiamo puntare in alto. La crisi che il settore del trasporto pubblico attraversa rende ancora più urgente un cambio radicale nella gestione delle aziende pubbliche, nella loro organizzazione, nell’eliminazione degli sprechi. Rende ancora più urgente verificare le capacità di chi guida le società e di chi, in particolare a livello regionale, ricopre il ruolo di assessore al ramo. Lo chiedono i cittadini esasperati da un’inefficienza e inaffidabilità del servizio che a macchia d’olio si è estesa dal trasporto su gomma a quello su ferro. Dall’ANM alla Cumana, dalla Linea 2 della Metropolitana alla Circumvesuviana.

 L’affollata e partecipata assemblea pubblica del 26 ottobre ha reso evidenti due aspetti importanti: la disponibilità  dei cittadini a ridurre l’uso del mezzo privato e la richiesta di un piano urbano della mobilità in grado però di sostenere l’abbandono dell’auto. E’ apparso quindi chiaro che, pur sussistendo una obbiettiva difficoltà dovuta al taglio del 40% delle risorse stanziate dal Governo in favore del Trasporto Pubblico Locale, è oramai indifferibile una seria programmazione da parte delle aziende. Così come è non è più accettabile  che esistano centinaia di società di trasporto pubblico di cui non si conosce l’utilità e la necessità.

La civiltà di una città si misura prima di tutto  dalla qualità del suo sistema di mobilità. Raggiungere il luogo di lavoro, andare a scuola, uscire per incontrare amici non può essere un’impresa impossibile, una sfida contro le avversità del destino locale. Le tante persone intervenute,  taluno anche in maniera passionale, hanno in fondo reclamato il diritto a muoversi. I vari livelli istituzionali dovrebbero raccogliere questa giusta richiesta e, assumendo sino in  fondo la responsabilità che è propria di chi governa, dare al più presto risposte chiare e inequivocabili.

Emilia Leonetti

Consigliere Napoli è Tua


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