Da circa due settimane la mia vita è cambiata. Sono diventato un ciclo-dipendente-amante-amatore. Con la mia piccolina pieghevole (a cui devo ancora dare un nome!) vado al lavoro, in Municipalità, a fare capoeira… Insomma, siamo diventati inseparabili.
Devo ancora imparare a controllare la sudorazione, a non correre troppo, a stare attento alle auto, etc etc… E’ dura cambiare vita, a volte, ma se lo fai con la sicurezza/speranza che poi ne gioverai, vivi le difficoltà quasi come un piacere.
Ovviamente ce ne vorrà prima che tutto funzioni alla perfezione, prima che sarò in grado di ripiegarla in 15 secondi – come dicono le istruzioni -, prima di riuscire ad imparare tutte le strade pavimentate della città così che il mio sederino non ne risenta. Ma ci credo e quando ci credo per lo meno ci provo fino allo stremo. Poi valuterò se ho fatto una scelta scellerata o azzeccata.
Napoli è Tua – credo lo sappiate – da due settimane è passata da 9 consisglieri comunali a 3.
3 hanno scelto di spostarsi con Federazione delle Sinistre, altri 2 hanno scelto di costituire una nuova formazione politica (Ricostruzione democratica) insieme ad una consigliera fuoriuscita da Federazione delle Sinistre.
Beh, ci sono rimasto davvero male. Giorni e giorni di riunioni a Via Verdi per provare a tessere una tela comune fra tante esperienze politiche (comunali e municipali) così diverse (cattolici, ex-comunicti, giustizialisti, movimentisti, centri-socialisti ^_^) che davano il valore aggiunto alla lista civica. Tante speranze condivise, tante aspettative, caffè, appiccichi e riappacificazioni. C’ho speso tanto per esserci, ho cercato sempre di ascoltare le diverse posizioni, ho chiesto rispetto e ho detto sempre la mia. Non essere stato pre-avvisato, nemmeno pre-contattato dai consiglieri (e nessuno di questi mi ha ancora chiesto cosa ne penso della loro scelta) che hanno lasciato il gruppo mi ha fatto sentire disarmato, tra 3 fuochi contemporaneamente, impotente, del tutto. Un consigliere di municipalità, per la prima volta in politica, obbligato a scegliere (quanti consiglieri delle Municipalità 5 il giorno dopo mi hanno chiesto a quale dei 3 sottogruppi appartenessi dopo il patatrac!!!) fra 3 diverse realtà politiche nate da un processo con me mai condiviso. Il progetto politico con cui avevo messo in gioco la mia faccia un anno e mezzo fa si stava sfaldando ed io l’ho saputo dai giornali.
Per il mio impegno, per il mio sostegno politico e umano prestato a molti dei “fuoriusciti”, per la mia costanza, per la mia voglia di collaborare con tutti mi sarei aspettato qualcosa di diverso. Sono convinto che non esista etica nella politica, ma io chiedevo un po’ di sensibilità e addirittura, di opportunismo.
A seguito del “fattaccio”, a maggior ragione mi sono sentito in dovere di ribadire di voler restare in Napoli è Tua. Anche se probabilmente – e l’ho già chiarito con i “sopravvissuti” – avrei molte più similitudini politiche con chi è fuoriuscito… Perché? Perché è una questione di stile e di mia etica politica (quella che ho detto che non esiste).
Non sono abituato ad abbandonare la bicicletta alla seconda, terza gomma bucata. Ho deciso di provarci fino alla fine e pedalare, pedalare, pedalare… E di scontrarmi con idee diverse, appiccicarmi su questioni di principio con chi non la pensa come me ma almeno vuole ancora pedalare insieme. A me non piace vincere facile. Ora sono tutt’uno con la bicicletta, sono cambiato grazie a lei, la mia vita è diversa ora. Non ne vedo ancora tutti i vantaggi, ma sono sicuro che quella bici mi ha dato una grande, grandissima chance: quella di sperare che le cose possano davvero cambiare e di far parte del cambiamento.
A chi ha lasciato la bicicletta arancione a casa dico che se ne sono andati troppo presto, che la politica è pazienza, compromesso, visione, esercizio. Tra pochi è più facile decidere – e l’autostima aumenta – ma si pesa di meno. Grazie alla scissione di Napoli è Tua Federazione delle Sinistre ora è il secondo partito di maggioranza al Comune di Napoli: un partito vecchio, immobile, così giudicato anche dagli insospettabili. Ricostruzione democratica mi sembra un esperimento neo-1799, legato all’idea – per me non condivisibile – che loro sanno come ricostruire la democrazia e difendere i diritti inviolabili dell’uomo, gli altri…forse…
Napoli è Tua sarà uno schifo, un fallimento, un non partito mezzo lista civica, un obbrobbrio giacobino, un carrozzone, un’armata brancaleone. Sì…ma i miei elettori mi hanno votato con una lista civica che si chiama Napoli è Tua e ci resto. Per alcuni questa è miopia e debolezza politica, per me questa è serietà.
Stasera, dopo il lavoro, ero in bici sul lungomare liberato, sulla bella ciclabile. Verso il Castel dell’Ovo un’orda di turisti (o conferenzieri) a piedi ha invaso la pista ciclabile. Io con garbata decisione ho iniziato a scampanellare e a urlare “Pista ciclabile, pista ciclabile!!!” Uno della comitivona mi dice – con chiaro accento settentrionale: “Hai ragione, è vero” e si scosta. Un cicloamatore mi guarda e dice ad alta voce: “Sai com’è, sono settentrionali loro, non capiscono”. Gli ho detto: “C’hai proprio ragione, fratello!” ridendo di gusto. Io sono rimasto in Napoli è Tua…e non sono settentrionale: lasciatemi passare!
Buonanotte,
Lorenzo