(ANSA) – NAPOLI, 18 APR – Difende la scelta della transazione con la Romeo Immobiliare il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che sottolinea come questa decisione abbia consentito di varare il bilancio comunale e ‘fare cassa’.
Il Comune, infatti, ha chiuso un accordo di transazione con la Romeo che ha consentito di sanare ogni precedente debito dell’Amministrazione nei confronti della società che gestisce il patrimonio immobiliare. La Romeo vanta crediti di 43 milioni di euro; con l’accordo si è stabilito di mettere in dismissione il patrimonio comunale per circa 140milioni di euro ed il Comune si impegna a pagare il debito accumulato.
“La Romeo aveva ingiunzioni per 50milioni di euro e avrebbe avviato un contenzioso giudiziario pericolosissimo per il Comune – ha detto il sindaco – quindi l’obiettivo della transazione è importante e ne siamo tutti contenti perché tutti hanno contribuito”.
De Magistris sottolinea che il dibattito sulla proposta che la Romeo ha fatto di valorizzare e ristrutturare una area della città, limitrofa al suo albergo in pieno centro, é valido ma che rientra nella discussione sulle innumerevoli proposte che giungono al Comune sulla valorizzazione della città.
“L’Insula (così ha battezzato il suo progetto la società immobiliare) è una proposta e noi ne riceviamo a centinaia ogni giorno; c’é chi propone una discoteca a Castel dell’Ovo o di fare grattacieli accanto a San Paolo – ha detto de Magistris – Sono idee legittime che si possono accogliere se c’é volontà politica e fattibilità giuridica quindi mi sembra eccessivo un dibattito adesso”. Il primo cittadino precisa che è paradossale che non si sia avviato, invece, un dibattito sul futuro del patrimonio immobiliare dopo la scadenza del contratto con la Romeo, il 31 dicembre prossimo.
“Stiamo lavorando per la vendita di 3mila vani di proprietà comunale e questo consentirà di ridurre fitti passivi e creare ‘cassa’ dando la possibilità di pagare le aziende che vantano crediti con il Comune – ha detto de Magistris – credo sia stato giusto farlo; poi la storia ci dirà se fatto bene”.(ANSA)