E’ da un po’ che ci penso.
Non è per niente facile fare politica, soprattutto per una persona nuova che rappresenta un partito/movimento nuovo e forse…persone nuove, che mai fino ad oggi avevano messo le mani in pasta.
E’ da mesi che Napoli è Tua ma anche i mini-esperimenti che sto provando a fare con “Il Quintale”, provano a delineare delle azioni congiunte da poter portare avanti. E’ da mesi, oramai quasi un anno, che si dice che si vuole essere protagonisti, che finalmente abbiamo noi il potere e dobbiamo sfruttarlo al meglio…. Abbiamo contatti con tanti consiglieri comunali ed assessori, come non mai. Eppure, non mi sembra che siano nate iniziative forti dalla base. O almeno non VEDO ancora POLITICA in senso stretto.
Cioè, la mi impressione è che la volontà degli attivisti è DAVVERO fortissima, costante ma, ahimé…mancano i mezzi, gli strumenti, la metodologia, l’approccio. Io non ho mai fatto attività partitica nella mia vita e non posso quindi nemmeno rimpiangere le rinomate odiate/amate “sezioni” di partito. Ma devo riconoscere che a me, consigliere di municpalità 5, manca tanto una “base” con la quale interagire davvero, costruire fianco a fianco petizioni, azioni, idee: perdere ore a scrivere un comunicato, distribuire volantini, attaccare manifesti. Non mi interessa che la base sia con statuto, atto costituitivo, presidente & Co. A me interessa che ci sia, qualunque essa sia. Ed in questo, pur con i tanti dubbi che mi pongo, il Movimento 5 Stelle, sembra funzionare ed un po’ li invidio e un po’ me ne dispiace.
E’ vero che coinvolgere nella politica attiva persone che hanno la propria vita (di lavoratrice, genitore, nonna, etc) non è facile: il tempo da dedicare è poco e non sempre conciliabile con le esigenze pretenziose della politica.
Allora mi chiedo: non avendo una base attiva (Napoli è Tua o Il Quintale) sono destinato a decidere da solo? Perché prima si dice che i politici sono sempre gli stessi, e quando si ha l’occasione per partecipare, per poter cambiare le cose, ci si tira indietro e si “delega” al rappresentante? Dove sono tutti quelli che in campagna elettorale, un anno fa, mi dicevano: “però se sali poi devi coinvolgermi”, “mi raccomando, confrontati sempre con noi prima di scegliere”, “ti saremo affianco”.
Nel mio caso il rappresentante NON vuole essere delegato, ma vuole coinvolgere. E’ il mio grande obiettivo che vorrei ottenere entro fine mandato e pensavo di ottenerlo già entro il primo anno di attività. Ma le cose non sono andate così.
Prima parliamo di crisi della rappresentnatività, poi appoggiamo un movimento lista civica che mette parte di potere nelle mani di persone nuove dicendo che saranno grimaldello per le nostre istanze e poi? E poi si delega di nuovo!!! Non mi trovo, non mi sembra coerente. Se davvero vogliamo essere artefici del nostro futuro nella nostra municipalità dobbiamo coinvolgere e farci coinvolgere, altrimenti perdiamo il treno.
Ora, io continuo a provarci. Ho pubblicato sulla mia pagina FB – Consigliere un sondaggio sulle priorità da trattare con AZIONI PRATICHE nella nostre Municipalità. E’ un ulteriore possibilità che abbiamo per FARE POLITICA VERA.
La politica è davvero nostra???
Buona Pasqua,
Lorenzo