BROS E DINTORNI

Lo sgombero dei BROS di stamane da Piazza Municipio è una pagina triste che respingo con forza. Però credo che ormai è giunto il momento per la politica di fare un passo in avanti. Il paradosso è che il Comune nella vicenda sostanziale c’entra poco o nulla. In consiglio uno dei problemi che affrontiamo quasi quotidianamente è quello del lavoro: BROS (sulla cui vicenda regionale di origine non mi soffermo) ed LSU che chiedono di essere assunti, idonei al concorso FORMEZ che chiedono lo scorrimento della graduatoria. Alla fine ho capito che tutte queste vicende sono avvinte da un unico destino legato strettamente al Patto di Stabilità che è una legge dello Stato.

In sostanza il Comune non può assumere nessuno se le spese del personale (sia del comune che delle partecipate) superano le spese correnti. Bene per sapere come calcolare le spese di personale e quelle correnti tra Comune e partecipate ci ha dovuto mettere mano la Corte dei Conti che ha dato una serie di indirizzi. Io ed i miei colleghi del gruppo Napoli è Tua abbiamo chiesto, agli inizi di febbraio, formalmente ai vertici dell’amministrazione di conoscere il risultato e fino ad oggi non abbiamo avuto risposta. La questione da un punto di vista sia giuridico che contabile è spinosissima e le categorie che ho appena citato sono purtroppo in concorrenza tra loro. Della questione ne ho discusso con un rappresentante degli Idonei molto preparato e con un rappresentante degli LSU anch’esso molto preparato, entrambi conoscevano la pronuncia della Corte dei Conti ed alla fine sono stati contenti di aver avuto la possibilità di discutere della questione con la consapevolezza del dato tecnico. Oggi vedo che molti politici locali senza alcuna cognizione del dato tecnico dicono a tutti o quasi che devono essere assunti. Io credo che quest’epoca è finita ! Ogni politico deve assumersi il compito di studiarsi la questione esporla con franchezza ai cittadini coinvolti nella vicenda, verificare quali sono i punti ed impegnarsi sul piano politico a far cambiare la legge se ne ha la forza e c’è la possibilità (oggi questa ipotesi la vedo dura), in mancanza di risultato non può far altro che chiedere che siano forniti i dati e poi impegnarsi politicamente affinché questo o quella categoria sia assunta assumendosi tutta la responsabilità verso i cittadini. E’ chiaro che la scelta del politico in ogni caso dovrebbe essere volta al perseguimento dell’interesse generale quindi senza voler favorire questa o quella categoria dovrebbe verificare insieme ai tecnici  quali sono i bisogni più impellenti dell’amministrazione (più LSU, BROS o idonei) e spingere affinché si assumano nel rispetto delle norme che non si è riusciti a far cambiare. Questo è quello che vado dicendo da qualche mese ma qualcuno mi chiama avvocato o consulente  dell’amministrazione volendo sottolineare il titolo come una deminutio rispetto alla più importante qualità di politico che, forse, si può permettere di sognare. Io sinceramente non credo che il politico possa fare a meno del dato tecnico per non incorrere diciamo in facili errori. La tentazione c’è ed è facile dire a tutti sì. Oggi, invece, credo che i cittadini abbiano il diritto di conoscere la verità seppure amara.


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