Mi sia consentita una digressione, e vengo qui ad alcune cose che diceva anche Sodano sui dati della bonifica. Prima di tutto vorrei ricordare qual è stato non solo l’atteggiamento della STU, ma anche l’atteggiamento della politica cittadina nel suo complesso, nei confronti delle norme del piano di Bagnoli. Abbiamo assistito per anni a prese di posizioni pubbliche da parte dell’intera classe politica cittadina che si è pervicacemente profusa in un costante tentativo di delegittimazione delle linee fondamentali della variante occidentale, come mostra questa rassegna stampa che ho fatto distribuire ai colleghi consiglieri e ai membri della giunta, in cui è chiara un’asse, Lettieri, Velardi, Cozzolino, Santangelo e tanti altri che per brevità non cito, che ha mirato in una unica direzione: riduzione del parco e conservazione della colmata a mare.
Addirittura questi atteggiamenti sono stati apertamente, e qui vengo alle notizie che ci dava Sodano, questi atteggiamenti sono stati apertamente e senza alcun timore manifestati persino nelle sedi istituzionali che avrebbero dovuto provvedere all’attuazione delle norme di piano. Sodano ricordava la lunga storia della rimozione della colmata: un primo accordo di programma del 2003 che indicava in 43 milioni di euro la somma necessaria per rimuovere la colmata e per trasportare gli inerti nella vasca di colmata della darsena di levante del porto di Napoli. Ma poi questo accordo, con questa classe politica, chiaramente non era attuabile. Allora c’è stato un nuovo accordo di programma che rendeva già di per sé le cose più complicate perché gli inerti bisognava trasportarli a Piombino e quindi i costi, da 43 milioni di euro salivano a 66, 64, 65 milioni di euro perché ci sono maggiori oneri per il trasporto.
Questo accordo però, a parte questo enorme costo del trasporto, nella sua versione originaria articolava la bonifica a mare secondo un ordine che rispondeva non solo al buon senso, ma a tutte le più elementari norme tecniche che presiedono le bonifiche, ossia che la bonifica procede da monte a valle, come sancito dalla prima legge sulla bonifica integrale di Arrigo Serpieri. Però mentre l’accordo di programma del 2007, in coerenza con queste elementari prescrizioni tecniche, prevedeva l’articolazione della bonifica, dando quindi priorità alla rimozione della colmata, perché io prima levo la colmata che sta a monte, poi bonifico i fondali che stanno a valle, che cosa accade? Accade che la modifica di questo accordo di programma stravolge l’ordine, ma quello che è più paradossale è la motivazione che è scritta, anche qui in maniera candida, nero su bianco, negli atti ufficiali che soltanto venerdì sera, dopo mesi di insistenza, sono riuscito ad avere ed ho dovuto studiarli nel fine settimana.
Che cosa è scritto in questi atti? In questi atti è scritto che non sono motivazioni di carattere economico-finanziario che hanno determinato l’inversione dell’ordine tecnico e logico della rimozione della colmata ma è una nota del comune di Napoli del 09/11/2009 nella quale il comune di Napoli si permette di chiedere al Ministero, nell’ambito del procedimento che deve provvedere alla bonifica, di rendere l’operazione funzionale al forum delle culture previsto a Napoli per il 2013 e di spostare quindi la rimozione della colmata al 2014. I soldi c’erano tutti, il Ministero, in maniera sconsiderata, ha dato seguito a questa richiesta del comune di Napoli e ha invertito l’ordine logico in presenza della provvista finanziaria sufficiente per r per fare la prima o la seconda operazione. Chiaramente adesso i soldi mancano perché li abbiamo stanziati per la prima operazione ma è questo il motivo, scritto nero su bianco: si voleva far svolgere il forum delle culture sulla colmata e sta scritto qui, vice sindaco, sta scritto qua, nell’atto modificativo dell’accordo di programma quadro, bozza del dieci settembre 2010, in uno dei considerati in cui si articola la motivazione.