Oltre a fotografare la situazione, il compito della politica è quello di creare delle risposte concrete e, visto il momento storico economico particolarmente nefasto, certe risposte servono subito. Il mondo è cambiato, la velocità con cui si muovono le cose, le idee, è tale che non si fa in tempo a discuterne che già si passa ad altro.
Internet, il mercato globale, le nuove economie emergenti, Cina, India, Brasile, Sud America, Africa, Sud Africa hanno messo in ginocchio l’economia occidentale. Si sta pagando lo scotto delle differenti giurisdizioni regolanti i contratti di lavoro dipendente e delle differenti misure economiche usate nel mondo del lavoro. Questo disequilibrio ha toccato l’indotto di tante aziende europee spingendole a delocalizzare la manodopera, con conseguenze drastiche sul tema occupazionale. A queste problematiche si aggiunge il declino del potere del dollaro che, trovandosi in un periodo storico negativo, da spazio ai grandi speculatori internazionali, che facendo i propri interessi, fanno tremare tutte le borse occidentali. Tutto ciò significa destabilizzazione finanziaria. Paesi molto indebitati, come l’Italia, rischiano il default. Tale situazione non ha risparmiato neanche quelle popolazioni come la nostra che storicamente si è sempre distinta nel settore manifatturiero di alta qualità con la tecnologia e con la ricerca. Un fenomeno che si poteva almeno in parte rallentare se chi, ha governato in Italia negli ultimi anni, avesse adottato misure adeguate e precauzionali volte a normalizzare processi di import di prodotti esteri salvaguardando lavoro di qualità ed occupazione. Questo ragionamento per dire che tutto ciò che accade nel mondo, a cascata, si ripercuote in tempo reale nelle nostre realtà locali. Tornando a Napoli e al tema del lavoro che oggi il consiglio comunale di Napoli sta affrontando in seduta monotematica, è giunta l’ora di rimboccarsi le maniche, e dare risposte concrete. Il mio intervento verte sull’evidenziare alcuni aspetti del problema occupazionale, Il sindaco de Magistris sta facendo bene a mettere in campo una serie di iniziative volte a cambiare il modus vivendi dei napoletani “ è da li che si parte”. Il comune non è un ufficio di collocamento, non è un incubatore di personale a tutto campo inteso come ammortizzatore sociale, e tantomeno uno strumento di politica clientelare. È vero anche che si può fare tanto affinché si inverta la rotta, facendo una buona politica per l’occupazione, creando presupposti nuovi mettendo in campo iniziative radicali sul territorio. Sfruttiamo i fondi europei che da qui ad un anno si perderanno se non spesi. Investiamo in ricerca, in tecnologia, trasformiamo la macchina burocratica “la cosiddetta burocrazia zero”; con norme semplici e trasparenti, in modo da incentivare tutte quelle aziende che con soldi propri creano sviluppo ed occupazione. Quindi piena collaborazione con tutti gli imprenditori sani, quelli seri, che con soldi propri rischiano, investono in tutti i settori. Esistono tante aziende che vogliono investire nell’ambiente, nel fotovoltaico, nel commercio, nel housing sociale, nel turismo. Circa il turismo, si può e aggiungo SI DEVE, sfruttare l’immenso patrimonio artistico /monumentale e le grandi bellezze naturali che la città possiede. Basterebbe vedere come in altre città del mondo, pur non possedendo nulla o quasi, si sono inventati di tutto pur di dare risposte commerciali turistiche con grandi risultati raggiunti. Ho visto personalmente tante realtà, viaggiando, che se solo riuscissimo a riportare in minima parte, calando sul territorio nostro ovviamente , idee e progetti, potremmo vivere quasi esclusivamente di turismo. Mi riferisco soprattutto a quei paesi che hanno il mare come risorsa naturale, i quali con l’appoggio di grandi imprenditori, specie nel settore nautico, che con il business delle crociere apportano enormi quantità di denaro attraverso le migliaia di turisti che usufruiscono questo tipo di vacanza. Hanno costruito enormi percorsi ad hoc con i quali accolgono, in modo completamente sicuri, attraverso escursioni ben organizzate, i flussi di turisti dando loro la possibilità di godersi la città nella sua interezza: arte , cultura , centri storici, commercio e artigianato locale, sapori, bellezze naturali ecc… Si provi solo ad immaginare cosa potrebbe essere la nostra città se riuscissimo ad organizzare cose simili…… A tal proposito, abbiamo enormi opportunità, in quanto c’è ancora tutto da sviluppare contrariamente al nord Italia dove tutto è già saturo.
Come si sol dire abbiamo tutti gli ingredienti per una grande ricetta e oggi sono convito che ci sono anche gli chef giusti( la nuova amministrazione). Bisogna solo cercare i fondi e mettersi a lavoro. Infine, che ben vengano anche eventi che possano incentivare il turismo ed il commercio come la Coppa America, le fiere internazionali, come ad esempio i saloni dell’automobile e della moda per i quali ci si può avvalere della nostra partecipata “Mostra D’Oltremare” la quale poco sta facendo in questo periodo. Si dia il benvenuto ai saloni della cultura come quella del libro, spazio ad eventi di enogastronomia per i quali si potrebbero sfruttare i terreni incolti ed abbandonati terreni di proprietà comunale e demaniale, specie nell’area flegrea, assegnandoli a tutti coloro che vogliono investire nel settore. Inoltre, il sito web della città, ben fatto e sempre aggiornato, potrebbe essere lo strumento , a costo quasi zero, attraverso il quale trasmettere ai cittadini napoletani ed al mondo intero l’immagine rinnovata della città. Circa la situazione occupazionale, concludendo, oltre ai Bros, agli LSU, esistono anche tanti disoccupati con lauree e master, mi riferisco anche ai tanti giovani risultati idonei al concorso bandito dal comune di Napoli lo scorso anno, che non scendono in piazza a gridare contro l’amministrazione per dare voce ai propri timori verso le esigue prospettive del futuro, ma hanno diritto a risposte concrete. Ci si ritrova tra le mani un compito arduo e difficile, ma il lavoro intrapreso dal Consiglio, dalla Giunta e dal nostro Sindaco, lascia sperare in un esito positivo. Sono certo che alla fine del mandato si riuscirà concretamente ad invertire la rotta a favore della città.