Rimborso elettorale

Legge 23 febbraio 2006, n. 51

“Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, recante definizione e proroga di termini, nonche’ conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all’esercizio di deleghe legislative”

Art. 39-quaterdecies, comma 2, lettera a)

“2. Alla legge 3 giugno 1999, n. 157, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:

    a) all’articolo 1, comma 6, terzo periodo, le parole: «e’ interrotto» sono sostituite dalle seguenti: «e’ comunque effettuato»;”

Quando, cosa si interrompeva che oggi non si interrompe più?

 

Legge 3 giugno 1999, n. 157

“Nuove norme in materia di rimborso delle spese per consultazioni elettorali e referendarie e abrogazione delle disposizioni concernenti la contribuzione volontaria ai movimenti e partiti politici”

Art. 1.

Rimborso per le spese elettorali sostenute da movimenti o partiti politici

6. I rimborsi di cui ai commi 1 e 4 sono corrisposti con cadenza annuale, entro il 31 luglio di ciascun anno, in misura pari, per il primo anno, al 40 per cento della somma spettante, e, per i quattro anni successivi, al 15 per cento della somma spettante. L’erogazione dei rimborsi non e’ vincolata alla prestazione di alcuna forma di garanzia bancaria o fidejussoria da parte dei movimenti o partiti politici aventi diritto. In caso di scioglimento anticipato del Senato della Repubblica o della Camera dei deputati il versamento delle quote annuali dei relativi rimborsi e’ interrotto. In tale caso i movimenti o partiti politici hanno diritto esclusivamente al versamento delle quote dei rimborsi per un numero di anni pari alla durata della legislatura dei rispettivi organi. Il versamento della quota annua di rimborso, spettante sulla base del presente comma, e’ effettuato anche nel caso in cui sia trascorsa una frazione di anno, eccetto quello in cui sia gia’ stata versata la quota del 40 per cento.

Adesso invece del “è interrotto” è stato inserito è comunque effettuato” per cui il rimborso continua comunque per cinque anni, vada o no a casa il Parlamento.

 

Allora, prima del 2006 se i parlamentari andavano a casa si fermava il rimborso elettorale, invece con la modifica apportata nel 2006 il rimborso continua anche se il partito è andato a casa e si arriva addirittura a partiti che non esistono più, comeLa Margherita, che continuano a prendere il rimborso elettorale relativo ad elezioni che non hanno visto la fine del mandato elettorale di cinque anni e per farlo tengono in piedi una società/associazione che incassa il denaro fino all’esaurimento dei cinque anni.

Basterebbe abrogare un piccolo comma per recuperare miliardi.

Propongo che si lavori per promuovere un referendum o altro iter giuridico per ottenere detta abrogazione.

Grazie


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